Identificata la via di resistenza del glioblastoma alla temozolomide

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 25 maggio 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La gravissima prognosi del glioblastoma, la peggiore nell’ambito delle neoplasie del cervello, impone almeno il tentativo di prolungare il più possibile la vita dei pazienti, nonostante i deludenti esiti dei vari chemioterapici introdotti in terapia. Grandi aspettative erano state riposte nell’impiego del chemioterapico temozolomide, per la notevole efficacia dimostrata in vitro e nella sperimentazione clinica, ma ben presto è risultato evidente che molti pazienti erano resistenti alla sua azione farmacologica. Il problema della resistenza rimane l’ostacolo maggiore per un trattamento efficace di questa grave patologia oncologica.

Sulle prime, l’obiettivo sperimentale è stato identificato nella neutralizzazione dell’attivazione della fosfatidil-inositolo 3-chinasi (PI3K) che determina la resistenza alla temozolomide, e appariva come un agevole target farmacologico. Ma è poi è risultato evidente che il blocco non selettivo delle chinasi PI3K, ossia PI3Kα/β/δ/γ, causava effetti indesiderati anche gravi. Per questo, l’imperativo della ricerca in quest’ultimo periodo è stato l’indagine accurata sulle singole chinasi nella chemiosensitività del glioblastoma.

Kevin J. Pridham e colleghi hanno individuato nella via di segnalazione PI3Kβ il meccanismo responsabile della resistenza del tumore maligno gliale alla chemioterapia: bloccando questa via le cellule del glioblastoma divenivano più sensibili alla temozolomide.

(Pridham K. J. et al. Selective regulation of chemosensitivity in glioblastoma by phosphatidylinositol 3-kinase beta. iScience 27 (6): 109921, June 21, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: Fralin Biomedical Research Institute at VTC, Roanoke, VA (USA); Department of Internal Medicine, Virginia Tech Carilion School of Medicine, VA (USA); Department of Biomedical Engineering, Pennsylvania State University, University Park, PA (USA); Huck Institutes of the Life Sciences, Pennsylvania State University, University Park, PA (USA); Center for Structural Oncology, Pennsylvania State University, University Park PA (USA); Faculty of Health Science, Virginia Tech, Blacksburg, VA (USA).

Kevin J. Pridham e colleghi hanno innanzitutto rilevato che le chinasi PI3K erano espresse in modo diseguale nel glioblastoma, con PI3Kβ ai livelli più alti. I pazienti con deficit di MGMT (06-metilguanina-DNA-trasferasi) ed alti livelli di PI3Kβ, definiti “MGMT-deficient/PI3Kβ-high”, erano meno sensibili alla temozolomide e andavano incontro a una prognosi peggiore. In coerenza con queste evidenze cliniche, a livello di patologia cellulare si rileva che le cellule del glioblastoma dei pazienti “MGMT-deficient/PI3Kβ-high” erano resistenti all’azione farmacodinamica della temozolomide.

Perturbazioni di PI3Kβ, ma non delle altre chinasi, determinavano sensibilizzazione alla temozolomide delle cellule del glioblastoma, così come del tumore nel suo insieme, dei pazienti “MGMT-deficient/PI3Kβ-high”.

Infine, è interessante notare che gli inibitori selettivi di PI3Kβ e la temozolomide, con azione sinergica, mitigavano la crescita delle cellule staminali del glioblastoma.

Questo studio presenta l’individuazione del ruolo specifico di PI3Kβ nella chemioresistenza del glioblastoma alla temozolomide: una scoperta che consente una nuova strategia terapeutica, consistente nel blocco di PI3Kβ per sensibilizzare il tumore al chemioterapico, da realizzare associando alla temozolomide un farmaco che neutralizza il meccanismo molecolare di resistenza.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-25 maggio 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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